Per Remarketing si intende una strategia di CRM finalizzata a recuperare una relazione on line con un cliente che, per vari motivi, si è interrotta e non ha generato una conversione (e quindi un’occasione di business). Sono i casi, ad esempio, di una vendita non portata a termine o dell’abbandono nella compilazione di un qualsiasi form relativo alla richiesta di un preventivo o di una newsletter.
Il remarketing (o retargeting) permette di inseguire gli utenti che hanno visitato in nostro sito web, stimolandoli a tornare per concludere l’azione. Come? Presentando all’utente servizi e prodotti anche quando è fuori dal sito aziendale. È così che si può cercare di riprendere le fila della relazione, potenziando il CRM e il business.
Come ogni strategia di business, remarketing e retargeting sono efficaci solo se attuati con cognizione, sulla base di diverse considerazioni preliminari e seguendo alcune prassi generali. Vediamo cinque spunti utili da prendere in considerazione.
Scegliere le piattaforme per sapere chi fa cosa e dove
Le reti di retargeting più popolari attualmente sono AdWords di Google ma anche Facebook e Twitter. Google AdWords consente di raggiungere il pubblico in una logica multicanale: sul cellulare, sul motore di ricerca Google, su YouTube e su tutti gli altri siti che fanno parte della rete di Big G. Facebook e Twitter consentono invece di raggiungere il pubblico all’interno del proprio network.
Impostare i cookie e tracciare i comportmenti on line
Anche se non si è ancora del tutto pronti per partire con il primo annuncio è sempre bene iniziare a costruire il proprio pubblico. Come? Sfruttando i cookie per tracciare i comportamenti degli utenti sul nostro sito. In questo modo, quando si darà avvio alla campagna, non ci sarà bisogno di aspettare. Google AdWords, ad esempio, permette di abilitare un tag di remarketing utilizzando il codice di Google Analytics già presente sul sito web. Per Facebook e Twitter, invece, è necessario andare sul cruscotto dedicato alle campagne pubblicitarie e creare segmenti di pubblico, personalizzati in base al proprio target.
Essere chiari e specifici, profilando il target
Non basta creare un annuncio generico verso il proprio sito e pretendere che questo funzioni per attirare tutti indistintamente. Se si dispone di diverse pagine dedicate a specifici prodotti o particolari servizi in vendita, è opportuno creare annunci che promuovano proprio quei prodotti e quei servizi (e non l’attività in generale).
Filtrare il pubblico e localizzare il messaggio
Se la maggior parte delle vendite fatte attraverso il sito sono, ad esempio, di clienti che vivono in Italia, è possibile filtrare gli annunci per mostrarli solo alle persone che vivono in Italia, ovvero solo al pubblico con più alta probabilità di conversione. Questo permetterà di spendere meno in pubblicità e di essere più efficaci.
Impostare gli elenchi, ripulendo il database
Il remarketing prevede l’invio di una e-mail a un utente registrato al sito – il quale, pur avendo aggiunto qualcosa al carrello, non ha comprato nulla – con il fine di incoraggiarlo a completare l’acquisto. Bisogna però porre la massima attenzione nella gestione di questi elenchi di e-mail, in modo tale da assicurarsi che la rimozione degli indirizzi (e il loro passaggio da un elenco all’altro) sia automatizzata. In questo modo non si rischia di inviare e-mail di invito all’acquisto all’utente quando quest’ultimo ha già comprato ciò che gli volevamo vendere.
Tratto da www.digital4.biz