Pivotal Italia, sponsor dell’evento 3DEXPERIENCE Forum 2013 tenutosi il 5 ottobre scorso al parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso (BG), ha raccolto l’esperienza di Marco Rossi, portavoce di Barilla, che ha esposto il progetto di PLM, realizzato in collaborazione con il Team ENOVIA del Gruppo CDM e che – dalle sue stesse parole – in azienda ha rappresentato un vero e proprio “backbone”, capace di combinare l’organizzazione, i processi di business e le informazioni di prodotto.
Forum di Dassault Systèmes
Durante il forum Dassault Systèmes ha presentato la visione futura di come evolveranno le loro soluzioni, soprattutto in un ambito molto più social e molto più integrato: dalle fasi di disegno, ideazione dei prodotti fino a quella di messa a scaffale, con tutta una suite di prodotti e soluzioni che in maniera trasversale gestiscono tutto il processo.
Uno spettro di soluzioni, quindi, in cui lo scambio di informazioni possa essere condotto in maniera virtuale, senza una presenza fisica, e senza utilizzare esempi concreti – sempre costosi da allestire – in modo da condurre la fase di negoziazione degli spazi espositivi in maniera virtuale e più rapida.
L’obiettivo “è aiutare i produttori di tutti i settori a interconnettere le funzioni aziendali per cogliere al meglio quale esperienza il cliente desidera e per definire il processo atto a realizzarla”, ha spiegato Guido Porro, Managing Director EuroMed di Dassault Systèmes.
Monica Menghini, Executive Vice President Industry, Marketing and Corporate Communications, ha chiarito l’assunto di Porro spiegando che “Siamo in una fase in cui sono vincenti quelle aziende che catalizzano i clienti offrendo loro le giuste esperienze, e non solo buoni prodotti; Dassault Systèmes offre alle aziende di tutti i settori l’infrastruttura digitale necessaria per fare innovazione non solo nel senso di attività di ricerca e sviluppo ma, soprattutto, nel senso di proporre al cliente un’esperienza”.
Idea approfondita da Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente Sda Bocconi, che nel suo intervento di apertura del Forum ha messo in evidenza come: “Nelle aziende deve cambiare il modello organizzativo: per farlo occorre passare a un Customer Driven Product Lifecycle Management nel quale dallo scambio con la community di consumatori nasce la co-modellazione del processo produttivo”.
Per questo oggi non è più sufficiente limitarsi a parlare di PLM in una progettazione che comprende solo prodotti e processi, ma è necessario passare alla proposta di una vera e propria esperienza che il cliente stesso contribuisce a definire in un rapporto domanda-offerta che si è fatto sempre più ‘social’.
Dassault Systèmes si inserisce nel contesto descritto facendo leva sul software 3D come linguaggio universale e offrendo ai produttori di tutto il mondo gli strumenti necessari a ridisegnare le loro reti di rapporti con fornitori, clienti e consumatori.
Nell’ambito dell’evento si è tenuta una tavola rotonda a cui alcune aziende del settore automotive manufacturing, utenti di Dassault Systèmes, hanno partecipato portando la loro esperienza.
L’esperienza di Barilla
Nell’ambito di questo confronto per vedere come si stanno muovendo le aziende nella visione di Dassault orientata verso una gestione molto social e molto integrata per tutti i processi produttivi, e quindi esponendo verso l’esterno il proprio processo per ottenere feedback più recenti e più tempestivi da parte dei consumatori, Barilla ha portato il suo caso come esempio di implementazione di successo, spiegando quali sono i motivi l’hanno spinta a utilizzare le soluzioni di Dessault e quali benefici ha riscontrato.
Con la presentazione “Dal product master data all’artwork and labelling management”, Marco Rossi, portavoce IT dell’azienda parmigiana, ha esposto il progetto di PLM che in Barilla ha rappresentato un vero e proprio “backbone” che combina l’organizzazione, i processi di business e le informazioni di prodotto; più in particolare ha aiutato nella completa integrazione tra l’engineering ed il manufacturing, introducendo una nuova cultura aziendale di come gestire il prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita.
“Il Progetto PLM è parte di un’iniziativa più ampia, da noi ribattezzata “Trasformation to last” – spiega Rossi – la quale ha avuto tra i principali obiettivi quello di abilitare una revisione di processi/organizzazione/sistemi in un’ottica di passaggio da gestione verticale per funzioni ad una trasversale per processi di business agevolando una collaborazione più spinta tra le funzioni al fine di diminuire i tempi dall’idea alla realizzazione, alla commercializzazione dei prodotti. Si è trattato per noi di una discontinuità rispetto al modo di lavorare presente in azienda dal 2005, per orientarci verso un vero e proprio cambiamento culturale”.
La Barilla non si è orientata su scelte di pura tecnologia, bensì sulla revisione integrata e processi/organizzazione/sistemi; “per questo – precisa Rossi – abbiamo rivisto le responsabilità per poter passare ad un nuovo ‘modus operandi’, introducendo il sistema di PLM abilitatore e supporto a tale cambiamento”.
Gli obiettivi che Barilla si proponeva con l’introduzione del PLM possono essere riassunti in 4 punti:
• un chiaro processo controllato nelle diverse fasi dello sviluppo prodotti
• l’efficienza di processo
• la creazione di un’informazione condivisa, controllata e fruibile da tutte le funzioni aziendali.
• l’introduzione di un modello master data centralizzato su cui fanno perno tutti i processi gestionali e operativi.
Attraverso questi l’azienda si proponeva di ottenere
• L’interoperabilità tra i vari Paesi di dati e processi
• Una facilitazione alle attività di collaborazione sia all’interno dell’azienda che con i partner esterni
• Un’ampia disponibilità di informazioni
• Un’integrazione e gestione centralizzata e standardizzate delle informazioni chiave di prodotto e la loro disponibilità in tutta l’organizzazione senza vincoli geografici.
“Posti questi requisiti, spiega Rossi, la nostra scelta è ricaduta su Enovia – leader di settore – per tutta quella serie di garanzie che il prodotto ci offriva sia in termini di copertura che di evoluzione futura, più in dettaglio:
• un’interfaccia utente semplificata, quindi facilmente distribuibile a una pletora di utenti come la nostra, internazionale coi conseguenti problemi di multilinguismo per tutte le società del gruppo;
• l’alta configurabilità;
• le referenze di Enovia nel mercato di nostro riferimento;
• l’integrazione certificata con i nostri sistemi gestionali;
• gestione integrata dei documenti a supporto.
Per l’implementazione Barilla si è appoggiata, soprattutto per la parte Artwork and Labelling di più recente rilascio, alle competenze di Dassault affiancate dalle risorse di CDM, creando un team che consentisse il di rispetto di costi e tempi, un’integrazione senza sbavature con i sistemi esistenti ed una transizione senza traumi dal progetto all’attività di ordinaria amministrazione della soluzione.
Barilla successivamente all’implementazione del sistema di PLM ha misurato le metriche riscontrando che il “New products master data definition and collection” è stato ridotto del 66%: vale a dire che, razionalizzando i processi e il modo di rappresentare le variabili, il tempo è passato da 60 giorni a 20.
Gli attributi di prodotto si sono ridotti del 50%; prima del PLM, essendo diversi i sistemi che li gestivano, c’erano 4 modi diversi di dare il codice prodotto. E questo è solo un esempio di come hanno razionalizzato il processo passando a una gestione di archetipi: c’è un archetipo unico per ogni tipologia di prodotto.
Il PLM, infine, ha consentito di avere una gestione univoca delle “Bill of Material” che dal PLM si declinano quindi nella produzione, negli acquisti e nelle vendite, con viste localizzate contribuendo a stabilire un unico linguaggio globale.